Brano: Granzotto Basso, Luciano
Vetta di Corno Grande e (a destra), rifugioalbergo di Campo Imperatore sul Gran Sasso
della polizia militare del Comando Supremo) aveva tradotto Mussolini neM’isola di Ponza. La corvetta Persefone, sulla quale si trovava anche l’ammiraglio Maugeri, durante il viaggio si fermò a Ventotene e Polito scese per « vedere se l’isola fosse conveniente per ospitare Mussolini ». Ma poiché trovò che, oltre a un presidio di 150 tedeschi, vi era ancora un migliaio di confinati politici, risalì in fretta a bordo e fece proseguire la nave fino a Ponza, dove giunse alle 13 del 28 luglio. Dieci giorni dopo, le autorità italiane vennero a sapere che i tedeschi avevano scoperto[...]
[...]idenza. La sera del 26 agosto un loro apparecchio da ricognizione volò a bassissima quota, tanto che Mussolini potè scorgere il volto del pilota e fargli un cenno di saluto. Due giorni dopo (28 agosto) Mussolini venne trasferito in aereo a Vigna di Valle (lago di Bracciano). Di qui, con un’autoambulanza, fu condotto a L’Aquila; quindi ad Assergi, dove rimase per alcuni giorni in una villetta, e infine, con la locale teleferica, fu fatto salire a Campo Imperatore per essere ospitato nel comodo rifugioalbergo. Per sorvegliare il prigioniero venne disposto un servizio di guardia con nuclei di carabinieri, sotto la responsabilità del capitano dei carabinieri Faiola e dell’ispettore di polizia Gueli.
I tedeschi, che non mancavano di ottimi informatori, localizzarono ben presto anche il nuovo nascondiglio e Hitler diede lordine di liberare il suo amico Mussolini. Il piano, detto Eiche (Quercia), fu affidato al generale Kurt Student, comandante dei paracadutisti tedeschi nella zona di Roma, e al colonnello Otto Skorzeny, comandante di un’unità speciale d[...]
[...]detto Eiche (Quercia), fu affidato al generale Kurt Student, comandante dei paracadutisti tedeschi nella zona di Roma, e al colonnello Otto Skorzeny, comandante di un’unità speciale di S.S..
L’8 settembre Skorzeny sorvolò il Gran Sasso, prendendo le fotografie per approntare il piano Eiche e questo venne affidato a due gruppi di paracadutisti: il primo, di 120 uomini oltre al reparto speciale di Skorzeny, avrebbe dovuto scendere con alianti a Campo Imperatore; il secondo, comandato dal maggiore Mors, ebbe il compito di impadronirsi della stazione di partenza della funicolare.
All’alba del 12 settembre i tedeschi prelevarono a Roma il generale dei carabinieri Soleti, lo portarono a Pratica di Mare e lo costrinsero a prender posto sull’aliante destinato
ad atterrare per primo affinché, con la sua presenza, impedisse ai carabinieri di Campo Imperatore di far fuoco contro di loro. Alle 14 dello stesso giorno gli alianti furono sganciati sul Gran Sasso: otto di essi scesero senza incidenti, tre mancarono il punto di atterraggio e uno si schiantò contro il monte. Appena messo piede a terra, il generale Soleti gridò ai carabinieri di non sparare. Analogo ordine venne dato, aH’interno dell’albergo, dall’ispettore di polizia Gueli e i militi che, per ordine del capitano Faiola, già avevano puntato le mitragliatrici contro i tedeschi, si astennero dal far fuoco.
Mussolini fu preso a bordo di un aereo da ricognizione sceso insieme agli alianti [...]